Museo del Cenedese

Il museo, inaugurato il 2 novembre 1938, venne così denominato dal suo fondatore, l’ing. F. Troyer, perché destinato a raccogliere e valorizzare le memorie archeologiche, storiche ed artistiche dell’antico territorio “Cenedese”, compreso tra Piave e Livenza, dalla Val Belluna al mare Adriatico.
Tipologia:
  • Librerie e Musei - Musei
 
Natura giuridica:
Azienda/Cooperativa/Studio associato
Indirizzo: Piazza del Popolo, 14, Vittorio Veneto TV
Telefono 0438.57103

Informazioni:

Il Museo del Cenedese di Vittorio Veneto ha sede nell’antico Palazzo della Comunità di Serravalle, dalla splendida facciata affrescata, e venne così denominato dal suo fondatore, l’ing. Francesco Troyer (1863-1936), perché destinato a raccogliere le memorie archeologiche, storiche ed artistiche dell'antico territorio "Cenedese", adagiato fra Piave e Livenza dalla Val Belluna al mare Adriatico, corrispondente all'antica Diocesi di Ceneda, poi di Vittorio Veneto. Il Museo conserva reperti archeologici del neolitico, dell’età del bronzo e del ferro (celti e paleoveneti), di epoca romana e longobarda, provenienti da collezioni ottocentesche e da più recenti donazioni, oltre che da depositi ministeriali. Il museo inoltre ospita una
ricca collezione artistica: ricordiamo la “Dormitio Virginis” dei Moranzone (sec. XV), in legno dorato, lo splendido rilievo della “Madonna con il Bambino” di Jacopo Sansovino (1486-1570), in cartapesta, e L’acquaiolo di Vincenzo Gemito (1852-1929), fuso in argento. La Pinacoteca affianca affreschi staccati e tavole a tempera ed oro del sec. XV a teleri seicenteschi e ad opere devozionali del Settecento; autori veneti e locali completano il quadro dell'Ottocento e Novecento: Giovanni De Min, Pietro Paietta, Alessandro Zezzos, Alessandro Milesi, Armando Tonello, Delfino Varnier "Peo", Aldo Rosolen, Daniele Brescacin e Omero Lena. Le opere di scultura e la gipsoteca documentano l'attività di alcuni scultori vittoriesi: Marco Casagrande, Luigi Borro, Guido Giusti, Toni Furlan e Mario Dal Fabbro. Molto interessante è poi la collezione “L’immagine della  esistenza”, nata in occasione di una mostra realizzata nel 1985 per celebrare il 40° anniversario della Liberazione con opere donate dagli autori Toni Benetton, Aldo Borgonzoni, Alik Cavaliere, Pericle Fazzini, Nino Franchina, Renato Guttuso, Emilio Greco, Mino Maccari, Luciano Minguzzi, Augusto Murer, Armando Pizzinato, Arnaldo Pomodoro, Giò Pomodoro, Gina Roma, Ernesto Treccani, Emilio Vedova e tanti altri. L’Oratorio dei SS. Lorenzo e Marco della Confraternita di S. Maria dei Battuti di Serravalle, interamente affrescato nel corso del Quattrocento, costituisce la sezione monumentale del Museo.


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