Scompare, in una sottile pozza nera che realmente non potrebbe contenerla, imprigionata dal consumismo contemporaneo, quell’insignificante creatura annaspante che nella Storia vede solo il susseguirsi dei giorni: l’uomo. E sembra la punizione di chi non vede la pace, quella di cadere in questo Limbo di petrolio. Una grande vasca ricolma di oro nero sembra contenere il corpo di un uomo, ma nello spessore di soli 5 cm è impossibile che si celi veramente un corpo umano. Il viso dell’uomo affiora dalla distesa nera di petrolio che a prima vista sembra solido, ma dal punto di vista fisico è liquido. 50 litri del prezioso liquido imprigionano l’essere umano e al tempo stesso alludono al reale pericolo che la prevaricazione dell’individuo sull’altro ha sempre rappresentato.
Dario Agrini (Atri, 1980) è un artista eclettico che lavora nel campo dell’arte contemporanea con opere di carattere concettuale, dalla pittura all’installazione, dalla fotografia alla scultura al video. Le sue ultime sperimentazioni sono il frutto di una ricerca volta alla perfezione, in cui l’artista mette in scena un iperrealismo che amplifica le emozioni e riduce la distanza tra realtà e finzione. Ha partecipato a numerose esposizioni collettive e personali in gallerie e istituzioni di varie città, in Italia e all’estero, tra cui la 54esima Biennale Internazionale d’Arte di Venezia. Recentemente è stato ospite, con diverse mostre, tra cui una personale, presso la Fondazione Museo Pino Pascali. Ha collaborato con una multinazionale inglese per la realizzazione di una campagna pubblicitaria che nel 2014 ha goduto di visibilità mondiale.