WE CAN MOVE MOUNTAINS

Alice Cunningham (Regno Unito)
Installazione su terreno - Cemento e ferro

Il monte Ortigara, ridotto di otto metri dopo le ripetute esplosioni, ritrova la sua grandezza per chiunque lo osservi sotto l’imponente profilo di We can move mountains, ponte di pace fra passato e presente. Un’imponente struttura in ferro ridà a quel monte, reduce di guerra, una cima solida, almeno in apparenza. Lo spazio intorno all’opera si estende piano verso le pendici del monte sfregiato, ricordando un passato cui ora è stata donata una nuova veste. Sotto il grande profilo dell’opera lo spazio è fruibile, non solo per essere percorso, attraversando così la montagna di ferro in lungo e in largo, ma anche perché sotto di esso sono installate sedie e panchine per una sosta all’interno del parco, dove si possono vivere insieme passato e presente.

Alice Cunningham (Londra, 1983) è un’artista molto duttile e capace di lavorare con sensibilità attraverso mezzi diversi. Ugualmente appassionata al concettuale e alla materialità, ha lavorato ed esposto in tutto il Regno Unito, oltre che in tutta Europa, Asia e Africa. Nel 2010 è stata selezionata per rappresentare il Regno Unito alla prima Biennale di giovani artisti britannici in Europa. Ha tenuto conferenze in Belle Arti presso le università del Regno Unito e collabora con enti di beneficenza che organizzano eventi creativi per coinvolgere gruppi difficili da raggiungere o emarginati. Ha partecipato alla mostra d’arte pubblica Art, Cities, Landscape ad Amiens, in Francia, dove ha lavorato con un paesaggista per trasformare un’isola nel fiume Somme. Ha lavorato, intagliando il marmo, in Zambia, ed è poi stata selezionata dalla Royal Society of Sculptors per una residenza a Pietrasanta. Nel 2015 la sua prima mostra personale presso la Royal Society of Sculptors, a Londra. Successivamente è stata eletta per far parte del consiglio della Royal Society of Sculptors. Al momento sta lavorando al progetto dal titolo “Come si presenta il cambiamento climatico” con l’Università di Bristol, School of Earth Sciences.

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